Critica

Le tele di Odescalchi portano un’opera segreta

"La Repubblica" - Cronaca di Roma

 

C’è un segreto negli ultimi lavori di Innocenzo Odescalchi, esposti alla Galleria del Cortile: per scoprirlo il visitatore deve compiere un percorso iniziatico. Nella prima stanza una serie di quadri illumina le pareti con un forte colore arancione appena smorzato da segni neri astratti, inserti di carta e materiali di recupero. Questa esplosione di luminosità invita lo spettatore ad inoltrarsi nella seconda stanza, più buia e “cassaforte” del segreto. L’atmosfera più raccolta che prepara l’incontro con l’opera misteriosa inizia da alcune tele dove dei segni si stagliano sul colore luminoso. Poi, in un angolo nascosto, un libro in cui l’artista racconta la sua ricerca personale. Sfogliando le pagine di carta preziosa, le immagini astratte svelano il segreto: una ricerca spirituale fatta di un linguaggio astratto dove si rincorrono nero e colore a segnare il passaggio dall’esteriorità all’interiorità. Il mondo della gioia raccontato con le opere della prima stanza si contrappone nel libro ad un linguaggio più pacato ed intimo. (Linda De Sanctis)